Nella tradizione economica e culturale dell’Abruzzo, il lavoro artigiano ha svolto un ruolo certamente non marginale.
Per secoli, in questa regione, artigianato, agricoltura e pastorizia si sono alimentati vicendevolmente: il lavoro contadino e l’allevamento di bestiame ovino hanno avuto caratteri di complementarità fin dall’età del bronzo, quando si è imposta un’economia mista di sussistenza e di massimo sfruttamento possibile delle risorse messe a disposizione da un ambiente naturale aspro e montagnoso; l’artigianato si è inserito in questo quadro produttivo come attività di servizio all’economia agro-pastorale e da questa sua preminente funzione ha tratto molteplici risorse per una costante e, in alcune fasi storiche, rigogliosa presenza, adattandosi con notevole duttilità tecnica ed organizzativa alle differenti richieste del mercato. Le botteghe di fabbri, falegnami, ramai, scalpellini, tinai, ceramisti, calzolai ed altri ancora hanno prodotto beni indispensabili alle loro comunità, trasmettendo da una generazione all’altra, da maestri ad apprendisti, un prezioso patrimonio di tecniche ed abilità pratiche, tese sempre a coniugare l’estro con la precisione e l’accuratezza esecutiva, l’obiettivo estetico con l’indispensabile funzionalità degli oggetti.
E accanto a questa produzione di servizio diffusa sul territorio in modo capillare, ed attiva fino al recente passato, gli artigiani abruzzesi sono stati e sono tuttora portatori di una tradizione il cui livello artistico e tecnico ha conferito loro una meritata fama anche oltre i confini regionali.
Alcuni centri, grazie a favorevoli condizioni storiche ed ambientali, si sono affermati per specializzazioni particolari. Basti pensare, tanto per citare i più noti, a Pescocostanzo e Scanno (Aq), famose per i loro orafi e per i merletti al tombolo, o Guardiagrele (Ch), importante centro di lavorazione dei metalli, o Castelli (Te), capitale della ceramica artistica abruzzese, o ancora Lettomanoppello (Pe), patria di abili scalpellini.
E non vanno dimenticate, inoltre, la raffinatezza dei tessuti in lana e delle tele da corredo, le forme precise e leggere dei lavori ad intreccio, la minuta varietà dei decori ad intaglio su legno, le creative soluzioni nei mosaici su vetro.
Oggi più che mai, l’artigianato si rinnova anche in Abruzzo.
I maestri che operano in diverse località della regione, consapevoli depositari di un’esperienza secolare nella trasformazione della materia che si pone al di sopra delle uniformi produzioni di serie, propongono al mercato attuale le proprie capacità di integrare motivi e tecniche di una tradizione illustre con nuovi spunti di ricerca nei materiali e nel design, realizzando con uguale competenza oggetti d’ uso come manufatti di notevole rilievo artistico.
Nelle loro opere si conserva, così, e si rivitalizza costantemente una porzione significativa dell’identità culturale abruzzese.